domenica 18 febbraio 2007

MACHIAVELLI E ADAM SMITH

Credo che esista una sostanziale identità metodologica e di significanze tra l'opera di Machiavelli e quella di Adamo Smith cioè l'empirismo, la descrizione dei fatti positivamente nella loro osservazione reale, e la successiva deduzione di regole di comportamento che da quelle variabili sistemiche sono strettamente dipendenti.

In queste righe si sosterrà la sostanziale identità tra la l'egoismo smithiano come movente dell'azione economica e il principio dell'azione politica di Machiavelli, onde dedurne una relazione importante e cioè che la scienza politica: al sistema istituzionale italiano= la scienza economica : al sistema istituzionale anglosassone.

E' come se sostanzialmente la traduzione corretta di economia in taliano fosse politica e di politica in inglese fosse economia.

Per comprendere meglio perchè esista tale identità e per quale ragione in effetti la questione è solo terminologica è necessario considerare in sintesi quel grande movimento storico di portata epocale che ha portato alla formazione degli Stati.

Consideriamo per esempio un grande signore appartenente ad una importante famiglia aristocratica, o alla borghesia dell'umanesimo-rinascimento che fondasse cioè la propria ricchezza sul sistema mercantile proto-capitalista, e cerchiamo di immaginare quale sarebbe potuto essere il suo comportamento diciamo intorno all'anno 1500 in Italia centro settentrionale e in Gran bretagna.

Immaginiamo che questo signore volesse conseguire maggiore potere in Italia.

In Italia nel 500 esisteva la possibilità di impiegare le proprie risorse economiche e finanziarie per acquisire la signoria di una qualche città direttamente per il tramite della guerra e poi di accordi tra papato e impero , considerando anche la necessità di imparentarsi con i nobili locali.Tutto questo produce una particolare intelligenza ( potremmo dire delle pubbliche relazioni tra soggetti privati e delle relazioni istituzionali, una intelligenza che è ache stategica e militare e che si fonda sulla finanza mercantile e bancaria) che comunente denotiamo come politca. E' evidente la mancanza di ogni tensione ideale, ed infatti Machiavelli non considera mai le questioni dei valori poltici come la libertà o la democrazia, Machiavelli suggerisce solo come acquisire il potere e come mantenerlo, valutando di volta in volta il comportamento più conveniente del signore.Nasce dunque in Italia la scienza politica come lotta tra "partiti",fazioni per acquisire il controllo delle città, di territori, provincie e Regioni, e come tecnica per mantenerlo, quindi sostanzialmente legata all'economia pubblica e a quella particolare commistione di interessi economici tra le sostanze patrimoniali del signore e quelle finanziarie della collettività.

Immaginiamo invece lo stesso soggetto in Gran Bretagn nello stesso periodo storico.

Ebbene il nostro ricco aristocratico o emergente borghese non ha la possibilità di costruirsi, con i denari e con la forza militare, uno Stato , poichè lo Strato esiste già ed è forte e controllore.L'unica possibilità che lo Stato offre alle ricche classi dirigenti per accrescere il proprio potere è di sviluppare la loro ricchezza nell'economia, quindi piuttosto che acquisire il controllo di città e di provincie, acquisire il controllo dei mercati, del commercio, delle banche, della produzione e del consumo. E questo in effetti accade ( ed è questo che rileva Smith nella sua richezza delle nazioni, in cui cioè è il singolo che nel tentativo di conseguire maggiore potere si concentra sul proprio interesse economico personale).Questo noi chiamiamo economia.Ed anche qui esiste la stessa oggettività che riscontravamo nella definizione di politica ( non c'è infatti una spinta ideale ma solo materiale all'accrescimento del proprio potere, certo in questo caso il nostro ricco signore dallo Stato pretende la difesa del mercato e lo Stato la concede perchè per la Corona è meglio che le forze nuove si sfoghino nel mercato piuttosto che nell'aquisizione del potere istituzionale dello Stato).

Dunque esiste una sostanziale identità oggettiva nell'azione che viene svolta dal soggetto che opera nel sistema inglese ( cioè in un sistema con uno stato forte dove il singolo non ha la possibiltà di controllare il potere delle istituzioni, cioè i tre poteri dello stato ) e l'azione che viene svolta in Italia ( una situazione di assenza di potere istituzionale dove è più conveniente controllare lo stato che controllare il mercato).

Certo esistono anche delle differenze ma a ben vedere sono differenze degli effetti e non anche delle azioni oggettivamente definitite.

E' chiaro che comunque quando esiste una maggiore convenienza a controllare lo Stato piuttosto che il mercato ( come era in Italia nel 500) si sviluppa anche una forte attenzione alle ragioni dell'economia pubblica ,della finanza pubblica e della collettività.

Quando invece è più conveniente rivolgersi al controllo del mercato piuttosto che dello stato si sviluppa una particolare predilezione per gli interessi privati e al contrario nessuna attenzione per il pubblico che al massimo deve avere solo il compito di difendere la possibilità che i privati controollino solo il mercato ( ed in effetti è questa la concezione di politica economica degli economisti classici).Ma come abbiamo già sottolineato si tratta di differenze che riguardano gli effetti delle azioni e non già le azioni stesse le quali invece rimangono ben ancorate alla loro sostanziale identità.L'economicità è la guida del politico di machiavelli e dell'uomo descritto da Smith.

Qiundi se consideriamo il singolo nelle sue azioni il comportamento è identico, ciò che cambia ripetiamoo sono solo gli effetti delle diverse " economie".


Ognuno cerca di aumentare il proprio potere in base al suo ambiente.

Gli ambienti possono cambiare ( lo stato e il mercato ) ma l'azione è sempre una azione economica.

La politica e il mercato trovano la loro identità nella scienza economica.